Consulenza dell’Università – Dipartimento di progettazione urbana: contributo degli Architetti Antonio e Mario Memoli
Categoria: Senza categoria
Sezione 6.2
Atti amministrativi consequenziali: Delibera per l’abbattimento (anche se parziale) delle Vele – avvio del “Programma per la riqualificazione urbana di Scampia” (Delibera CC n° 240 del 28 luglio 1995)
31 gennaio 1994 – incontro del Comitato con il Sindaco Bassolino.
Le sollecitazioni poste alla nuova Amministrazione cittadina guidata da Antonio Bassolino all’inizio del 1994 (incontri con Assessore alla Casa Antonio Amato a partire dal 09 febbraio 1994 e con Assessore all’Urbanistica Vezio De Lucia a partire dal 21 marzo 1994) portano il 2 dicembre dello stesso anno all’approvazione della delibera che rappresentava l’atto di rilevanza politico-tecnica più significativo: l’abbattimento (anche se parziale) delle Vele. Le procedure amministrative e tecniche sono svolte negli anni ’90 in continuo rapporto con il Comitato Abitanti Vele dalla Dott.ssa Ida Alessio Vernì, responsabile dell’Ufficio legale dell’Assessorato all’Urbanistica, dall’Ing. Luigi De Capua e dall’Arch. Enrico Martinelli, nei ruoli di responsabili dell’Ufficio Edilizia Pubblica. La delibera rappresenta un atto determinante, una svolta in una vicenda ormai lunga di impegno del Comitato che ha posto al centro l’indispensabile necessità di radicali cambiamenti di vita a fronte di inaccettabili difese di “qualità architettoniche”, di scomposte reazioni a decisioni prodotte “dal basso”, di accuse di “demenzialità” per avere perseguito la distruzione di quei “carceri speciali”. Viene costituito un ufficio specifico “per la riqualificazione Vele Scampia” che avoca al suo interno la progettazione e propone al Consiglio Comunale, che approva con Delibera n° 240 del 28 luglio 1995, il Programma di riqualificazione urbana (PRU) del quartiere Scampia con la previsione, tra l’altro, della localizzazione di nove comparti edilizi in aree interstiziali del quartiere Scampia, su cui dovranno essere trasferite i 926 nuclei familiari.
Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all’alimentazione, al vestiario, all’abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari.
(Dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani – 10 dicembre 1948 – Assemblea Generale delle Nazioni Unite)
Sezione 6
1993 – 1994: Intensificazione delle manifestazioni; si producono atti amministrativi consequenziali
6.1
Manifestazioni per rivendicare le demolizioni e la realizzazione di nuovi alloggi
Si intensificano le manifestazioni per rivendicare le demolizioni e la realizzazione di nuovi alloggi
“Gli abitanti di Secondigliano (NdR Scampia) oggi scendono di nuovo in piazza. Vogliono far sentire la loro voce, vogliono tornare a vivere in maniera civile … o ci tirano fuori da questo schifo oppure le nostre proteste diventeranno sempre più violente e pericolose … si corre il grande rischio di perdere quei quaranta miliardi (NdR 120 miliardi) stanziati nel 1993 dalla legge finanziaria.”
(Da articolo sul Mattino del 13 settembre 1993)
Sezione 5.4
Lo stanziamento di 160 Mld sollecita confronti e l’intervento dell’Università
Lo stanziamento di 160 Mld richiama l’attenzione di politici, intellettuali, docenti con cui il Comitato ha confronti anche aspri, in particolare tra febbraio e aprile 1993 (es. 01 febbraio 1993 – Canale 10 con Arch. Antonio Memoli, On. Andrea Geremicca, Prof. Arch. Aldo Loris Rossi, trasmissioni in TV7 del 4 aprile 1993, dibattiti al Rione Don Guanella e all’Istituto Comprensivo Statale Virgilio IV a Scampia).
In questo contesto di rilevanza assunta dal problema Vele l’Amministrazione Comunale, in accordo con il Comitato, coinvolge il Dipartimento di Progettazione Urbana dell’Università di Napoli “Federico II” per la redazione di un Piano di Fattibilità relativo ai lotti L e M occupati dalle Vele, da redigersi con il contributo del Comitato.
Il contributo richiesto dall’Università al Comitato è attuato tramite un Contratto stipulato il 5 aprile 1993 per l’affidamento di incarico di collaborazione scientifica con l’Arch. Antonio Memoli, “al fine di elaborare un rapporto sulle relazioni tra condizioni abitative e soluzioni tipologiche ed architettoniche proponibili per le Vele di Scampia nonché sulla attuale condizione e sulle possibili modificazione degli spazi esterni”. L’Ordine degli Architetti polemizza con l’Amministrazione per l’affidamento all’Università. Il Comitato ribatte evidenziando la strumentalità della polemica.
Un impietoso atto d’accusa, quello di Memoli, che chiama alla sbarra soprattutto le istituzioni: comune, sindacati ed ordini professionali, nonché buona parte del mondo accademico “tutti spettatori passivi o assenti”.
“Appare in modo macroscopico la strumentalità di arrogarsi un diritto di parola solo ora quando la lotta degli abitanti ed il contributo di tecnici che da sempre legano la loro professionalità al rapporto tra condizione urbana e degrado sociale ha reso possibile il finanziamento dell’intervento”
(Da un articolo “Vele della vergogna” pubblicato sul Quindicinale “Dossier magazine” n°3 1/15 febbraio 1993)
“Purtroppo su questo ultimo punto (polemica dell’Ordine degli Architetti) dobbiamo registrare che in questi giorni si è innescata una inutile e viziata polemica per noi incomprensibile che ha visto protagonista Ordini e sindacati professionali. Non si capiscono le pretese da loro accampate solo oggi, quando avrebbero potuto trovare nel passato spazi per una critica radicale ad una struttura istituzionale assolutamente lontana dall’impegno di recupero sociale”.
(Da una lettera del Comitato ai giornali del 1° febbraio 1993)
Sezione 5.3
Il confronto antagonistico con le istituzioni produce l’atto di rilevanza politica ed economica più significativo: stanziamento di 120 + 40 Mld di lire nella legge finanziaria dello Stato relativa al 1993 per abbattimento delle Vele insieme alla riqualificazione di Scampia
30 dicembre 1992 – Il coinvolgimento di Istituzioni, personalità, partiti fino alle alte cariche dello Stato produce l’atto di rilevanza politica ed economica più significativo della vicenda: nella legge finanziaria dello Stato relativa al 1993 vengono stanziati 120 miliardi di lire esplicitamente per le Vele di Secondigliano insieme alla riqualificazione di Scampia cui si aggiungeranno 40 miliardi di lire stanziati dalla Regione Campania. La conferma dello stanziamento è esplicitata nel Convegno “Quale recupero per Scampia”, sollecitato dal Comitato e organizzato dalla Circoscrizione il 13 febbraio 1993.
*(a) “Noi siamo per un intervento radicale: le Vele non possono essere utilizzate in alcun modo per abitazioni … su un punto dobbiamo convenire: la condizione di vita è intollerabile nelle Vele”.
*(b) “Il problema è di riqualificare un intero quartiere partendo da quella vergogna che si chiama Vele di Scampia … facendo riferimento a una norma della legge Finanziaria che prevede lo stanziamento di 40 Mld per tra anni per abbattere le Vele e ricostruire riqualificando anche il quartiere”.
(Da interventi al Convegno del 13 febbraio 1993 “Quale recupero per Scampia” del Senatore Umberto Ranieri (a) e dell’Onorevole Paolo Cirino Pomicino (b))
Sezione 5.2
Possibili proposte progettuali
Il 21 marzo 1992, in assemblea al Comitato Vele, alla presenza dell’Assessore Salvatore Abbruzzese, viene verificata una proposta progettuale con corpi di fabbrica di 3-4 piani, con scale relazionate a 6-8 famiglie, con corti di pertinenza sistemate a verde, con separazione dei traffici e luoghi di relazione sociale
La progettazione partecipata di abitazioni, spazi e servizi è un grande esercizio di cittadinanza, in cui entrano in relazione persone, competenze e professioni. Una piccola rivoluzione, in cui alle idee dei cittadini si attribuisce legittimazione, importanza e interesse. Richiede tempo e ascolto, doti che in una comunità intelligente non possono mancare per guardare ad uno sviluppo urbano sostenibile. Le idee e i pensieri hanno il potere di mettere in relazione le persone, di appassionarle a progetti e invogliarle alla partecipazione.
(Da un editoriale della Società Forum PA) (servizi e consulenza)
Sezione 5
1991 – 1992 – Accelerazione dei tempi: si pone l’obiettivo della demolizione delle Vele e di un diverso impianto urbano
5.1
Articoli giornali – Manifestazioni forti e partecipate
In particolare manifestazione a Roma il 5 novembre 1991, interventi sulla stampa, dibattito su un diverso sviluppo di Napoli come nelle “Assise di Palazzo Marigliano”
“Chi ha potuto mettervi qui – denunciò il presidente Francesco Cossiga parlando a luglio con gli abitanti di Scampia – è un vero criminale. Perfino un carcere è meglio di questo carcere”. Poi la promessa di risolvere la questione. E giovedì scorso un vertice al Quirinale con quattro ministri, il sindaco, i rappresentanti della circoscrizione
(Critica del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga (da articolo de la Repubblica del 29/09/1991)
Sezione 4.3
Visita pastorale di Papa Giovanni Paolo II (10 novembre 1990)
Visita del filosofo Aldo Masullo candidato a Sindaco di Napoli (7 marzo 1993) e di studenti
Visita pastorale di Papa Francesco (21 marzo 2015)
Il 7 marzo 1993 visita alle Vele e assemblea al Comitato con il filosofo Aldo Masullo (candidato a Sindaco di Napoli – nella foto con Vittorio Passeggio Antonio Memoli e Vincenzo Granato. La problematica delle periferie, evidenziata dalla risonanza della Vicenda Vele, porta all’interessamento al luogo di docenti e delle loro scolaresche.
Visita pastorale di Papa Francesco
In particolare in vista della venuta di Papa Francesco il Comitato gli ha precedentemente inviato una nota che evidenziava il collegamento tra la Sua forte denuncia contro la “cultura dello scarto” e la condizione di degrado presente nelle Vele dedicando uno striscione di accoglienza all’esterno della sede del Comitato con il benvenuto in latino (Advene tecum Populi Velorum…..).
A Papa Francesco
(…) hai raccomandato ai giovani “Per favore non guardate la vita dal balcone, mischiatevi li dove ci sono le sfide, la vita, lo sviluppo, la lotta per la dignità delle persone, la lotta contro la povertà, la lotta per i valori, e tante lotte che troviamo ogni giorno”;
ha detto di Te un poeta filosofo della nostra terra 1 “crede all’impossibile / perché impossibile / è il seme nell’abisso / che dà fuoco alla vita”.
A Scampia, terra vissuta anche da quella umanità che Tu descrivi “ferita e continuamente lacerata” troverai chi ha percorso quelle sfide “impossibili” demolendo le “Vele”, simboli di quella che Tu denunci come “cultura dello scarto” troverai chi ha percorso quella lotta conquistando la dignità dell’abitare; troverai chi si batte oggi per distruggere il ghettizzante quartiere “monouso”.
La continuazione di questa lotta, alla quale abbiamo dedicato da decenni il senso della nostra vita, troverà energia nella condivisione dei valori indotti dai Tuoi gesti e dalle Tue parole.
Speriamo che da Scampia vorrai lanciare alle autorità politiche il Tuo forte messaggio di testimonianza e sostegno al nostro percorso di radicale cambiamento del modello di “periferia scarto” da cui vogliamo liberarci.
(Lettera lanciata dal Comitato a Papa Francesco al Suo passaggio sulla “papamobile” durante la visita a Scampia il 21 marzo 2015).
- Giuseppe Limone, Professore di “filosofia del diritto” alla Seconda Università di Napoli. ↩︎
Sezione 4.2
Coinvolgimento del Capo dello Stato Francesco Cossiga
Nel luglio 1991 il Capo dello Stato Francesco Cossiga visita Scampia; nell’occasione il Comitato chiede di incontrare il Presidente per inquadrare nello specifico la questione delle “Vele”. Cossiga da seguito alla richiesta prima incontrando il Comitato nella Prefettura di Napoli all’inizio di settembre e successivamente convocando le istituzioni cittadine e il Comitato stesso al Quirinale a Roma il 26 settembre 1991. Alla riunione allargata partecipano tra gli altri, oltre al Comitato 1, anche il Sindaco Polese e i Ministri Scotti e Di Lorenzo.
Cossiga afferma che la visita a Scampia gli ha fatto dubitare della ragionevolezza su come fosse stato possibile realizzare quelle brutture, soggiunge, iperbolicamente, che avrebbe potuto fare “sgomberare tutti” per poi “fare bombardare tutto” e conclude auspicando la demolizione e una diversa ricostruzione.
In un ulteriore occasione il 25 marzo 1992 il Presidente incontra il Comitato a Villa Rosebery a Posillipo e conferma la proposta di un intervento radicale di mutamento delle condizioni abitative delle Vele.
L’unico titolo che ho per avervi chiamato qui è che una delle più grosse esperienze, anzitutto umane e poi anche politico amministrative che ho fatto in vita mia, è la visita al quartiere napoletano di cui oggi si discute….
Scampia ha messo in crisi la fiducia nella ragionevolezza umana … perché quando ho visto quelle cose mi sono chiesto se qualcuno non le avesse fatte realizzare dopo una notte di incubi.
Un’idea è quella di sgomberare tutti …e radere tutto al suolo….
Possiamo chiedere la pazienza se contemporaneamente facciamo vedere che li si sta costruendo un’altra cosa.
(Da Archivi del Quirinale – 26 settembre 1991 – Estratto dell’intervento del Presidente Cossiga durante la riunione riguardante il quartiere Scampia di Napoli).
- Il Comitato Vele Scampia intervenuto al Quirinale è costituito da Vittorio Passeggio, Achille Aisler, Vincenzo Granato, Ciro Tucci e dall’Arch. Antonio Memoli a supporto tecnico della rivendicazione del mutamento delle condizioni urbanistiche, abitative, costruttive e gestionali delle Vele (e di Scampia). ↩︎
Sezione 4
Mobilitazioni, iniziative del Comitato, analisi critiche e proposte tecniche portano gradualmente e decisamente le Vele (e il Quartiere Scampia) all’attenzione nazionale
4.1
Prime iniziative per coinvolgimento delle istituzioni
Manifestazione pubblica alla Scuola Media Virgilio IV di Scampia (14 gennaio 1991)
Come già riportato al punto 1.1 il 14 gennaio 1991 il Coordinamento Comitati Vele Scampia promuove una rilevante manifestazione pubblica alla Scuola Media Virgilio IV di Scampia sul tema “Vele – Quale sorte per 9000 napoletani”. la cancellazione dell’inferno delle “Vele è posto come obiettivo nelle relazioni del Coordinamento, coinvolgendo ministri, parlamentari, segretari provinciali di partito, assessori e consiglieri comunali
(vedi volantino alla Sezione 1.1)
L’intervento urbanistico, laddove è teso a individuare e superare condizioni di disagio abitativo, si articola tra gli isolamenti e le marginalità delle periferie, una sorta di “idiotismo urbano” vissuto in falansteri – stabulari speculativi o sperimentali, “scarti” edilizi frequenti in particolare negli agglomerati di periferia. E’ un intervento che Intercetta di frequente gli stessi disadattamenti: violenze, privazioni, assenza di sostentamento, rifiuto del contesto.
(Dalla relazione di Antonio Memoli alla manifestazione pubblica alla Scuola Media Virgilio IV di Scampia)