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Sezione 15

2023
“Lavori in corso”

15.1
L’impegno continua: Vele – Scampia – Città Metropolitana: l’inclusione sociale paradigma della rigenerazione urbana e il rapporto con la nuova Amministrazione

Dall’ottobre 2021, successivamente alle nuove elezioni cittadine, il Comitato ha dovuto riformulare tutta la vicenda delle Vele alla nuova Amministrazione Comunale con Sindaco Gaetano Manfredi, promuovendo incontri in particolare con la Prof.ssa Laura Lieto nel suo ruolo iniziale di Assessore all’Urbanistica e, in seguito, di Vicesindaco, incontri svoltisi a Palazzo San Giacomo il 4 marzo il 1° luglio e il 22 settembre del 2022 e il 12 gennaio 2023. A seguito di questi incontri si è costituito un “tavolo tecnico” degli Uffici Comunali e del Comitato per affrontare il completamento di detto programma Restart Scampia.
In particolare nei PUI (Piani Urbani Integrati) del PNRR il Comune ha compreso l’accordo quadro 1 già previsto da detto programma Restart Scampia (vedi Sezione 11 – 11.3) con la previsione di 70 mln + 10 mln previsti dal “Patto per Napoli” sottoscritto nel 2016 per procedere alle demolizioni delle Vele C (gialla) e D (rossa), al recupero della Vela B (celeste) a funzione metropolitana, al reimpianto del Lotto M e alle conseguenti riallocazioni dei nuclei familiari censiti, interventi su cui si incentra l’impegno del Comitato nella prosecuzione del programma. Le scadenze dell’accordo quadro obbligano alla definizione del progetto di “reimpianto” sul Lotto M entro il 2023 e al collaudo delle opere entro il 2026.
Per questo il Comitato e gli abitanti sono andati a Roma a chiedere al Governo che le risorse per gli interventi sul Lotto M di Scampia dovessero restare finanziate dal Pnrr. A fronte del rifiuto di essere ricevuti i manifestanti hanno occupato il Pantheon per circa due ore.
La valenza di questa esperienza, il perseguimento del diritto all’abitazione e al contesto urbano come opportunità di inclusione sociale può proporsi non solo alla scala di Scampia, dove sono ancora presenti nuclei urbani isolati e degradati, ma anche alla scala della Città Metropolitana dove una cittadinanza finalmente attiva e determinata potrebbe innescare, a partire da contesti di edilizia residenziale pubblica ormai obsoleti, processi di rigenerazione urbana autogestiti come quello perseguito nelle Vele.

Quello che può essere definito in termini generali il “diritto all’abitazione” è riconosciuto da una molteplicità di Trattati internazionali oltre che dalla Costituzione italiana. Dalla Dichiarazione universale dei Diritti umani del 1948, al Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, agli articoli 47, 32, 29, 14 della nostra Costituzione: seppure sia assente nella nostra Carta una specifica espressione in tal senso, il diritto alla casa risulta essere un fondamentale diritto dell’individuo (Sentenza n. 119/1999 della Corte costituzionale).
Senza esitazione allora, dovremmo poter dire che “diritto all’abitazione”, come il diritto economico, sociale e culturale ad un adeguato alloggio e riparo, dovrebbe essere rappresentato ancora oggi come un tema cardine di giustizia sociale, quindi come una necessaria rivendicazione politica. L’abitazione costituisce garanzia di inclusione sociale per l’individuo e la famiglia, presupposto necessario per godere di importanti diritti fondamentali, primo fra tutti il rispetto della dignità di una persona. (Da un articolo sulla rivista LEFT di Lorenzo Ballerini – 01/07/2020)

Video tratto da “Report“, novembre 2023, RaiTre
Video tratto da “Report“, novembre 2023, RaiTre
  1. accordo quadro partito prima del 31 dicembre 2022, scadenza entro la quale le amministrazioni beneficiarie erano tenute ad attivare i finanziamenti pena la loro restituzione. ↩︎