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Sezione 10

2015 – Si approfondisce l’attenzione al rapporto tra condizioni abitative aberranti e riflessi sulla salute

10.1
Il rapporto tra disagi sociali e disagi psichici – Convegno di Psichiatria Democratica

27 febbraio 2015 – L’esperienza maturata nelle Vele incontra l’interesse di “Psichiatria Democratica” e del suo Presidente Dott. Emilio Lupo. In un Convegno indetto al Palazzo Marigliano di Napoli si dibatte sul rapporto tra disagi sociali e disagi psichici. L’Arch. Antonio Memoli riporta la vicenda delle Vele come emblematica di questo rapporto di disagi innescato dalla allucinante condizione abitativa. Il Convegno mette a confronto altre importanti esperienze di interventi sulle conseguenze del disagio abitativo con interventi a testimonianza di realtà come il Quartiere Z.E.N. a Palermo o il Corviale a Roma.
Le problematiche di Scampia sono evidenziate anche in riferimento all’insediamento rom dall’intervento di Barbara Pierro (Presidente dell’Associazione “chi rom e chi no”) con Rumiana Vaselinova.  L’intervento conclusivo del Procuratore Antimafia Franco Roberti evidenzia, come prevedibile, il rapporto tra questi disagi e la condizione ambientale favorevole alla sedimentazione di attività criminali

“Il disagio urbano è una malattia cronica della città, una sofferenza che in alcuni momenti si acuisce. Un male che è generato dal disagio sociale ma anche dal degrado e dalle bruttezze dei luoghi, dal disamoramento con cui le periferie sono state realizzate. Bisogna lavorare sulla dignità del luogo, è fondamentale. Un quartiere ben costruito è un gesto civico, una città ben costruita è un gesto di pace, di tolleranza.”
(Renzo Piano)

Video tratto dal canale YouTube Stefano Dei
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Sezione 9.2

L’articolazione degli interventi in raccordo con l’Università Federico II di Napoli

Nel settembre 2014 il Comune richiede alla Facoltà di Architettura dell’Università di Napoli e al Comitato Vele lo studio di un Piano di fattibilità finalizzato alla valorizzazione e alla riqualificazione dell’area delle Vele di Scampia.
Il Comitato redige (09/10/2014) un documento in vista dell’incontro con il Dipartimento di Architettura (Prof. Mario Losasso Docente di tecnologia dell’architettura) (vedi Nota 6) che in particolare evidenzia la necessità di un ruolo da destinare a Scampia nel contesto del territorio a nord di Napoli dopo il trasferimento di quasi tutti i 926 nuclei familiari dalle Vele ai nuovi alloggi realizzati nello stesso contesto urbano e la necessità di inquadrare il reimpianto urbano relativo al Lotto M e all’area a Parco in base a sei finalità:
– riallocazione abitativa dei nuclei familiari ulteriormente insediatisi nelle quattro Vele residue;
– disponibilità dell’area del Lotto M successivamente all’abbattimento delle Vele A, C, D;
– realizzazione su detta area di edilizia residenziale corrispondente al 25% delle volumetrie presenti sul Lotto M;
– individuazione di funzioni urbane in grado di generare integrazione di contesti sociali;
– individuazione di attrezzature congruenti con un ruolo di Scampia nel quadro della costituenda “Città Metropolitana”;
– ridefinizione del sistema viario

Nello scenario di generale implosione urbana, le periferie napoletane costituiscono l’anello più debole e la loro rigenerazione andrebbe inserita nel quadro di una rinnovata pianificazione economica, sociale e territoriale che lo Stato è chiamato a intraprendere.
(Dalla recensione del libro di Filippo Barbera – L’insostenibile sofferenza della periferia. Le periferie napoletane dagli anni ’50 ad oggi – Guida editori – Napoli 2021)

Video tratto da “Agorà“, settembre 2016, RaiTre

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Sezione 9

2013 – Si avvia il rapporto del Comitato con la nuova Amministrazione Comunale (2011) e l’Università Federico II

9.1
Il confronto con il Sindaco de Magistris

Coinvolgimento della nuova Amministrazione Comunale. L’11 novembre 2013 si tiene a Palazzo San Giacomo l’incontro tra il neo Sindaco Luigi de Magistris e una delegazione dagli abitanti con Vittorio Passeggio, Antonio Memoli e con le nuove presenze di Omero Benfenati e Lorenzo Liparulo. Viene fortemente posta attenzione all’intreccio tra il completamento dei trasferimenti dei nuclei familiari nei nuovi alloggi (sollecitando il completamento dei cantieri), la demolizione di tre delle quattro Vele rimanenti, il recupero ad alloggi temporanei della quarta Vela e la definizione di un Piano di fattibilità per il Lotto M visto in funzione delle ulteriori esigenze abitative presentatisi alle Vele e della individuazione di attrezzature connesse a un ruolo urbano e/o metropolitano da assegnare a Scampia.
Ripresa delle manifestazioni pubbliche (20/02/2014 – convegno all’Auditorium di Scampia). Prime significative prese di posizione del Sindaco de Magistris per la demolizione delle Vele (una in particolare prendendo spunto dalla drammatica morte di Ciro Esposito, tifoso del Napoli e abitante a Scampia, avvenuta a seguito degli incidenti accaduti a Roma prima della partita di calcio Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina)

(…) la famiglia Esposito, immediatamente dopo il tragico ferimento di Ciro, ha parlato di perdono, di non violenza, di amore, di giustizia, di verità. Quale esempio di coraggio, umanità, sensibilità, dignità, onestà! Altro che la solita analogia che vuole Scampia ridotta a camorra. Questa Scampia, quella che abbiamo visto in questi giorni così difficili, rappresenta il riscatto di un quartiere e di una città…
(Da una lettera del Sindaco de Magistris pubblicata il 2 luglio 2014 in riferimento alla drammatica morte di Ciro Esposito, tifoso della squadra di calcio del Napoli e abitante a Scampia)

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Sezione 8.3

23 dicembre 2013 – Le Vele al Festival del cinema a Roma: L’uomo con il megafono

Figli del Bronx Produzioni e Minerva Pictures Group sono presenti al Festival internazionale del film di Roma con “Interdizione perpetua” di Gaetano Di Vaio e “L’uomo con il megafono” di Michelangelo Severgnini, sezione fuori concorso, incentrato sull’attività di Vittorio Passeggio.
“L’uomo con il megafono” è stato diretto da Michelangelo Severgnini, autore del soggetto e della sceneggiatura, e le musiche sono firmate dallo stesso Severgnini con James Senese su testi di Peppe Lanzetta.

Il discorso dei comitati ha nell’azione di quello delle Vele, di Vittorio Passeggio, Omero Benfenati e dell’architetto Antonio Memoli l’espressione principale. Perché nella situazione di disagio, di sofferenza sociale si è radicata una storia lunga, complessa, d’impegno che rivendica giustamente il riconoscimento del ruolo rilevante assunto nella trentennale vicenda e della vastità dei contributi forniti a correggere le inadeguatezze non solo delle strutture abitative, ma del generale modello insediativo e dell’impianto viario improntato a una visione a dir poco sovradimensionata.
(Da Corriere della Sera del 25/02/2020 – Pagine Architettura Arti – articolo “Scampia: discorsi sulle Vele” di Attilio Belli, già Professore di Urbanistica presso l’Università di Napoli)

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Sezione 8.2

2000: inizia il trasferimento dei primi nuclei familiari dalle Vele ai nuovi alloggi

Il trasferimento dei 926 nuclei familiari dalle Vele in nuovi alloggi inizia dal 2000 e durerà gradualmente fino al 2019. Gli insediamenti sono localizzati in aree interstiziali dello stesso Rione Scampia (successivamente riportate foto degli insediamenti di Via Labriola, Via Gobetti e Via Ghisleri).

Il filosofo francese Gustav Bachelard identifica lo “spazio casa” come «immensità intima», dove la nostra esperienza trova la sua dimora, il suo stare con se stessi, il «guscio» entro cui riparare, ritrovare, racchiudere e comprimere il tempo attraverso la memoria e l’immaginazione, uno spazio ancestrale che diventa eco e contenitore dei valori di intimità custoditi nel nostro mondo interiore. Lo “spazio casa” componente inseparabile del riscatto dalla identità umiliata.
Dal contributo di Antonio Memoli al Convegno sulle “Migrazioni: Spazio casa – spazio ancestrale”, organizzato da Psichiatria Democratica, tenutosi il 4 aprile 2017 a Castelvolturno (vedi Nota 5)

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Sezione 8

8
La questione “Vele” si pone sempre più all’attenzione dei media nazionali anche per la continuità di proposte e interventi da parte del Comitato

8.1
Interessamento dei media – Rivendicazioni degli obiettivi

La questione “Vele”, anche per la continuità di proposte e interventi da parte del Comitato, si pone sempre più all’attenzione nazionale e locale:
– Il 15 ottobre 2002 Vittorio Passeggio realizza e mostra sugli spalti del Maschio Angioino in concomitanza di un Consiglio Comunale 12 manifesti che evidenziano le rivendicazioni della vicenda Vele riportate su numerosissimi articoli di stampa.
– Il 03 dicembre 2005, nella trasmissione televisiva “Ambiente Italia”, Passeggio e Memoli evidenziano l’articolazione di denunce e proposte che stanno portando al trasferimento dei nuclei familiari dalle Vele in nuovi alloggi, sottolineando anche l’esigenza di un ruolo dei media maggiormente attento alle esperienze di riscatto.
– Il 14 dicembre 2005 In un convegno al P.A.N. in cui si discute prioritariamente di “tutelare le Vele come emblematiche dell’architettura contemporanea” le posizioni contrapposte sono sostenute in particolare dal Prof. Pasquale Belfiore (conservazione) e dall’Arch. Antonio Memoli (demolizione) con intervento moderatore di Benedetto Gravagnuolo.
– Il 16 maggio 2008 Il film “Gomorra” di Matteo Garrone, ispirato all’omonimo libro di Roberto Saviano, esce nel circuito cinematografico italiano. L’ambientazione di molte scene concorre alla identificazione delle Vele come luogo endemico di illegalità in contrasto con la denuncia del Comitato di una narrazione mediatica interessata a rappresentare solo le condizioni negative del Quartiere, ignorando o snaturando a immagini folkloristiche le esperienze di riscatto.
– Il 18 dicembre 2010 il Comitato organizza un Convegno pubblico all’Istituto Professionale di Stato di Scampia nel quale Passeggio e Memoli relazionano l’esperienza svolta alle Vele a impegni precisi richiesti ai candidati a Sindaco in vista delle prossime elezioni.
– Il 1° marzo 2011 il Dipartimento di Progettazione Urbana dell’Università di Napoli e la A.N.I.A.I. Campania tengono un Convegno a Palazzo Serra di Cassano su “Vele che fare?”. Le motivazioni della esperienza prodotta e dell’attività future finalizzate al completamento degli abbattimenti sono illustrate dall’Arch. Antonio Memoli.

La scommessa di cambiare le periferie, di trasformarle e di restituirle con piena dignità al tessuto urbano delle città, è sicuramente una delle leve per modernizzare il Paese. Innanzi tutto per una questione abitativa: circa il 60 per cento della nostra popolazione vive appunto nelle periferie. Non tutte uguali per livello di degrado urbanistico e architettonico ma tutte simili per il distacco, se non l’abbandono, subito rispetto ai centri urbani. Da Scampia a Napoli a Tor Sapienza a Roma, dallo ZEN a Palermo a Borgata Vittoria a Torino. Ovunque ci sono interventi da fare.
(Da un’intervista a Renzo Piano del 02/12/2014)

Video tratto da “Ambiente Italia“, dicembre 2005, RaiTre
Video tratto dal canale Youtube Fanpage.it
Video tratto dal canale Youtube Fanpage.it
Video tratto da “Speciale Tg1“, maggio 2014, RaiUno
Convegno pubblico all’Istituto Professionale di Stato di Scampia, 18/12/2010 (Intervento Passeggio)
Convegno pubblico all’Istituto Professionale di Stato di Scampia, 18/12/2010 (Intervento Memoli)
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Sezione 7.4

Manifestazioni per svuotamento Vele, sollecito andamento cantieri, integrazioni con funzioni urbane
1° maggio 2005 a Scampia

Contemporaneità delle richieste all’Amministrazione Comunale relative insieme allo svuotamento delle Vele, alle sollecitazioni all’andamento dei cantieri, alle richieste integrazioni di funzioni urbane come la “Cittadella Universitaria”. Critiche alle organizzazioni sindacali in occasione della manifestazione del 1° maggio 2005 a Scampia

Recuperare aree urbane caratterizzate da fenomeni di dismissione o restituire nuova qualità ambientale, economica e sociale a quartieri degradati risponde pienamente all’idea di città sostenibile, limitando il consumo di nuovo suolo, riducendo gli impatti ambientali propri delle aree urbanizzate e incoraggiando processi di partecipazione civica nella definizione delle scelte progettuali e nelle fasi di verifica.
(Regione Toscana – Spazi urbani di rigenerazione – Presentazione – 2017)

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Sezione 7.3

Integrazione attrezzature di pubblica utilità

Nel quadro degli interventi previsti dal “Programma di riqualificazione urbana” programmato dal “Servizio Valorizzazione delle Periferie Urbane”, il Comitato richiede, in parallelo ai trasferimenti dei nuclei familiari in nuovi alloggi, anche la ubicazione nel rinnovo del Quartiere di attrezzature di pubblica utilità: tra queste la realizzazione di verde attrezzato e parcheggi in due aree su Via Labriola.

Tra i diritti riconosciuti di bambine e bambini, ragazze e ragazzi, quello al gioco e al tempo libero è certamente uno dei più qualificanti perché tocca da vicino uno degli aspetti che più caratterizzano il benessere del minore, in quanto persona con necessità e bisogni propri, autonomi da quelli degli adulti. Non riguarda solo la possibilità di vivere in un ambiente salubre ma si riferisce al diritto di svolgere in piena libertà e secondo le sue preferenze una delle attività più importanti per la crescita e lo sviluppo: il gioco.
(Da Openpolis – Osservatorio sulla povertà educativa)

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Sezione 7.2

Demolizione delle Vele F, G, H

11 dicembre 1997 – 22 febbraio 2000 – 29 aprile 2003 – La distruzione di tre Vele, simboli mediatici di quelle infernali condizioni di vita, tra gli obiettivi più perseguiti dal Comitato, avviene con gli abbattimenti della Vela F l’11 dicembre 1997 1 della Vela G il 22 febbraio 2000 e della Vela H il 29 aprile 2003.

L’esigenza di eliminare le macro-concentrazioni di edilizia popolare in quartieri periferici (assimilabile alla esigenza di eliminare le macro-concentrazioni in singoli complessi edilizi come le Vele) diviene sempre più un assunto nel confronto sulle modalità di insediamento nei contesti urbani.
(vedi ad esempio dichiarazioni dell’Architetto catalano Oriol Bohigas riportate nell’articolo che segue)

  1. Di fatto in questa data la demolizione della Vela F non avvenne in quanto la struttura della Vela resistette all’effetto delle cariche esplosive; la demolizione effettiva avvenne successivamente. ↩︎
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Sezione 7

1997 – 2005: Apertura cantieri per realizzazione di 926 alloggi – demolizione di tre Vele – ritardi nell’andamento dei cantieri

7.1
1997 – 2003: primi esiti delle rivendicazioni: apertura cantieri per realizzazione e trasferimento dei 926 nuclei familiari

I cantieri per realizzare i 926 alloggi destinati ai nuclei familiari presenti nelle Vele sono avviati nel 1997. Va evidenziato che le realizzazioni degli alloggi e le conseguenti assegnazioni si sono concluse di fatto solo l’8 gennaio 2019. Ventidue anni in cui il Comitato, con la instancabile e decisiva pressione di Vittorio Passeggio, ha svolto un ruolo fondamentale nel superamento di ritardi o sospensioni dei lavori, supportando l’Amministrazione Comunale nella determinazione delle graduatorie e delle assegnazioni. La ubicazione degli ambiti in cui sono localizzati i 926 alloggi è riportata nella planimetria del precedente punto 6.2.

Nei quattro anni, dal 1980 al 1984, nel quale sovraintende l’assessorato all’urbanistica della città catalana, Bohigas dimostra come attraverso interventi minimali ma diffusi è possibile ordinare, ridisegnandone con sensibilità alcune sue parti, il tessuto storico e la periferia.
(vedi ad esempio quanto dimostra l’attività dell’Architetto catalano Oriol Bohigas a Barcellona che, tra il 1980 e il 1984, ridisegna parti della città con interventi minimali ma diffusi che innescano spazi pubblici generatori di coesione sociale e che ne anticipano il cambiamento a città olimpica avvenuto nel 1992)