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Sezione 13.2

Il reimpianto del Lotto M nella proposta discussa con il Comitato

Il reimpianto urbano del Lotto M previsto dall’Arch. Antonio Memoli è stato discusso con il Comitato nel 2020 (26/05, 04/06, 13/06) e presentato all’Assessore Laura Lieto (Giunta Sindaco Manfredi) il 01/07/2022. Una volta demolite anche le Vele C (gialla) e D (rossa), il reimpianto deve proporsi come impronta insediativa alternativa all’originario contesto di degrado urbano e disagio sociale. L’articolazione progettuale si è configurata con successivi approcci.
Il primo approccio progettuale della proposta di reimpianto è stata la definizione di un modulo base per identificare la connessione tra unità abitativa, unità edilizia e unità urbana come nuclei di residenze a “palazzine”, configurazione iniziale di spazio di relazione e, quindi, di comunità.
Il secondo approccio è stata la identificazione dei vincoli e delle relazioni interne o esterne al Lotto: permanenza della Vele B (celeste), diramazioni verso i plessi scolastici di Via Labriola, la stazione della Metropolitana collinare, la Piazza della Socialità, il Dipartimento Universitario e, in particolare, il raccordo tra il Parco adiacente e il Lotto con l’attraversamento della Vela celeste.
Il terzo approccio è stata la configurazione formale e planovolumetrica del rapporto dei moduli base con le relazioni esterne e il sistema di attrezzature interne (parcheggi, centri associativi di istruzione laboratori, edificio di culto, area sportiva, orti civici, pista ciclabile) integralmente immerse in un ambiente vegetale di aree boscate, quinte arboree, allineamenti arbustati.
Il quarto approccio dovrà essere l’integrazione dei servizi infrastrutturali di base (qualità degli approvvigionamenti Idrici, elettrici, gas, fogne, smaltimento rifiuti) con impianti di contenimento energetico e di controlli termici (efficientamento della illuminazione e del riscaldamento).

Una città non è un mero aggregato urbano. Essa è una comunità. Una comunità che è memoria storica, figura spaziale, identità civile; precipitato di convivenze, di culture, di tradizioni.
(…)
Non basta che la città sia un universo di servizi; occorre che conservi le risorse essenziali che propiziano l’esistenza di un rapporto tra persone.
(…)
Nessuno può vivere senza una comunità. Un tale diritto è degno di essere considerato oggi uno dei diritti fondamentali della persona.
(Da un saggio del Prof. Giuseppe Limone: L’uomo contemporaneo e il diritto alla città) (Contributo italiano alla partecipazione del Prof. Corrado Beguinot alla “World Conference – The city crisis – Edizioni Giannini Napoli 2011)